#VALLEDAOSTAbatteCOVID
In questa pagina troverai tante idee e luoghi insoliti per una vacanza in Valle d'Aosta per l'estate 2020.
La Valle d’Aosta schiera la sua squadra per un’estate contro il covid e mette in attacco i piccoli borghi e la sua città.
Aosta è una città molto vivibile, dove a ogni passo si respira la storia, dall’epoca romana (tanto da essere chiamata la piccola Roma delle Alpi) al presente. Vi stupirà con i suoi capolavori architettonici romani e medievali e vi accoglierà con le sue vie e le sue piazze accoglienti. Il centro storico è piccolo e si visita comodamente a piedi attraverso le vie pedonali.
La Valle d’Aosta è tempestata di piccoli borghi e castelli uno più bello dell’altro, sarà difficile sceglierne qualcuno.
Purtroppo lo spazio è poco, non tutti possono scendere in campo. Vi segnalo Chamois chiamato la “perla delle Alpi”: un piccolo paesino di 100 residenti fissi che si trova a 1815 metri sul livello del mare, nella Valtournenche, a pochi passi dal Cervino. Dal 2006 all’interno del paese non possono circolare mezzi a motore e l’unica via di accesso al borgo è la funivia da fondovalle.
Aosta è una città molto vivibile, dove a ogni passo si respira la storia, dall’epoca romana (tanto da essere chiamata la piccola Roma delle Alpi) al presente. Vi stupirà con i suoi capolavori architettonici romani e medievali e vi accoglierà con le sue vie e le sue piazze accoglienti. Il centro storico è piccolo e si visita comodamente a piedi attraverso le vie pedonali.
La Valle d’Aosta è tempestata di piccoli borghi e castelli uno più bello dell’altro, sarà difficile sceglierne qualcuno.
Purtroppo lo spazio è poco, non tutti possono scendere in campo. Vi segnalo Chamois chiamato la “perla delle Alpi”: un piccolo paesino di 100 residenti fissi che si trova a 1815 metri sul livello del mare, nella Valtournenche, a pochi passi dal Cervino. Dal 2006 all’interno del paese non possono circolare mezzi a motore e l’unica via di accesso al borgo è la funivia da fondovalle.
Ci sono poi altri due borghi che adoro in Valle d’Aosta. Il primo è Saint-Rhémy-en-Bosses, il borgo più importante dell'alta valle del Gran San Bernardo, noto per l’acqua ferruginosa e curativa che sgorga dalla fontana nella piazzetta del municipio e per il più alto prosciuttificio d’Europa.
L’ultimo borgo schierato in campo è Etroubles, il borgo museo della Valle d’Aosta. Situato a metà strada tra il capoluogo e il confine svizzero, vi sostò anche Napoleone nella sua discesa in Italia. Oltre ad essere in una posizione perfetta, al centro dell’anfiteatro creato dalle montagne circostanti, ospita tra le sue stradine una galleria d´arte permanente con opere di artisti di fama mondiale.
L’ultimo borgo schierato in campo è Etroubles, il borgo museo della Valle d’Aosta. Situato a metà strada tra il capoluogo e il confine svizzero, vi sostò anche Napoleone nella sua discesa in Italia. Oltre ad essere in una posizione perfetta, al centro dell’anfiteatro creato dalle montagne circostanti, ospita tra le sue stradine una galleria d´arte permanente con opere di artisti di fama mondiale.
Il centro campo valdostano ruota attorno alle gite culturali, con alcune eccellenze malgrado sia la regione più piccola d’Italia. Il primo luogo da citare è senza dubbio il forte di Bard. Oltre ad essere uno dei borghi più visitati è famoso per la sua fortezza che si sviluppa sugli oltre 60 metri di rocca per un totale di ben 283 locali. Oggi il forte non è più lo sbarramento ottocentesco della valle, bensì ospita eventi e mostre importanti di tutti i generi.
Una gita interessante da fare in questa regione è certamente una visita ad un caseificio per la produzione del formaggio.
La Valle d’Aosta ha numerosi prodotti che hanno ottenuto il riconoscimento DOP, a partire dalla Fontina, il prodotto più noto e rappresentativo.
Se non siete amanti del formaggio potete far visita ai luoghi di produzione di molti altri prodotti come i salumi, pensate ad esempio al lardo di Arnad DOP o alla mocetta, o i vini che ormai da tempo ottengono riconoscimenti e consensi nazionali e internazionali.
Una gita interessante da fare in questa regione è certamente una visita ad un caseificio per la produzione del formaggio.
La Valle d’Aosta ha numerosi prodotti che hanno ottenuto il riconoscimento DOP, a partire dalla Fontina, il prodotto più noto e rappresentativo.
Se non siete amanti del formaggio potete far visita ai luoghi di produzione di molti altri prodotti come i salumi, pensate ad esempio al lardo di Arnad DOP o alla mocetta, o i vini che ormai da tempo ottengono riconoscimenti e consensi nazionali e internazionali.
Una cosa che non manca certamente in Valle d’Aosta sono i castelli, avrete l’imbarazzo della scelta. Tra i più famosi ci sono certamente quelli di Issogne, Verrès e Gressoney. Io ve ne consiglio 2: quello di Fenis con torri e mura merlate, che evocano una dimensione avventurosa e fiabesca, e quello di Saint Piere col suo aspetto molto scenografico che lo ha fatto divenire uno dei monumenti simbolo della regione.
La impenetrabile difesa è invece composta da passeggiate e trekking. Una delle esperienze più ambite ed emozionanti per gli appassionati di montagna è certamente la salita al rifugio Capanna Margherita, il rifugio più alto d'Europa. Dall’alto dei 4554 metri della Punta Gnifetti lo sguardo spazia dalla vertiginosa parete sud del Monte Rosa, ad Alagna, alla Val Sesia, perdendosi nella pianura Padana fino alle Alpi Marittime.
La impenetrabile difesa è invece composta da passeggiate e trekking. Una delle esperienze più ambite ed emozionanti per gli appassionati di montagna è certamente la salita al rifugio Capanna Margherita, il rifugio più alto d'Europa. Dall’alto dei 4554 metri della Punta Gnifetti lo sguardo spazia dalla vertiginosa parete sud del Monte Rosa, ad Alagna, alla Val Sesia, perdendosi nella pianura Padana fino alle Alpi Marittime.
Se non siete scalatori così esperti potete sempre scegliere tra le tante escursioni più semplici come quella al rifugio Aosta in Valpelline: una gita lunga ma con relativamente poco dislivello. Il Rifugio è “campo base” di numerosi ascensioni alpinistiche, una delle quali alla Dent d’Herens. Il sentiero costeggia tutto il lago artificiale di Place Moulin creato da una delle dighe più grandi d’Europa. Se non volete raggiungere il rifugio potete godervi i sentieri intorno al lago o visitare la diga stessa (su prenotazione).
Se invece siete ancora più pigri potete semplicemente raggiungere il colle del Nivolet in auto e fare una breve passeggiata nello scenario che comprende le montagne maestose del parco del Gran Paradiso. Questo è uno dei luoghi più alti raggiungibili tramite una strada carreggiabile. La strada, molto popolare tra ciclisti e motociclisti, attraversa scenari montani stupendi, costeggia i laghi Serrù e Agnel, passa per un tratto in Piemonte e termina in Valle D'Aosta, proprio davanti al rifugio Savoia a 2612 metri sul livello del mare.
Se invece siete ancora più pigri potete semplicemente raggiungere il colle del Nivolet in auto e fare una breve passeggiata nello scenario che comprende le montagne maestose del parco del Gran Paradiso. Questo è uno dei luoghi più alti raggiungibili tramite una strada carreggiabile. La strada, molto popolare tra ciclisti e motociclisti, attraversa scenari montani stupendi, costeggia i laghi Serrù e Agnel, passa per un tratto in Piemonte e termina in Valle D'Aosta, proprio davanti al rifugio Savoia a 2612 metri sul livello del mare.
Arrivata la vittoria anche della Valle d’Aosta viene il momento del banchetto per festeggiare. Oltre alla classica fonduta e all’onnipresente polenta concia e spezzatino assaggiate una delle tante zuppe come la peilà, a base di farina di segale e frumento, con pane, fontina e burro.
Un grande classico è anche la cotoletta di vitello alla valdostana da non confondere con i vili cordon bleu.
Da bere potete scegliere tra il Carema, l’Enfer d’Arvier e il Moscato di Chambave.
Al termine della scorpacciata qui si beve il caffe alla valdostana: il modo comunitario di bere il caffè servito nella grolla o coppa dell'amicizia. La coppa dell'amicizia è un recipiente di legno con coperchio e vari beccucci, mentre la grolla (nome connesso con Graal) è un calice da vino in legno tradizionale. Esistono numerose ricette abbastanza simili per preparare questo caffè, ma sostanzialmente si tratta di caffè con grappa, zucchero e scorzette di arancia e limone.
Un grande classico è anche la cotoletta di vitello alla valdostana da non confondere con i vili cordon bleu.
Da bere potete scegliere tra il Carema, l’Enfer d’Arvier e il Moscato di Chambave.
Al termine della scorpacciata qui si beve il caffe alla valdostana: il modo comunitario di bere il caffè servito nella grolla o coppa dell'amicizia. La coppa dell'amicizia è un recipiente di legno con coperchio e vari beccucci, mentre la grolla (nome connesso con Graal) è un calice da vino in legno tradizionale. Esistono numerose ricette abbastanza simili per preparare questo caffè, ma sostanzialmente si tratta di caffè con grappa, zucchero e scorzette di arancia e limone.