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NORVEGIA

2015

14 - 21 giugno 2015


Per vedere le immagini di questo viaggio clicca qui.









Volo: 
Per questo viaggio abbiamo volato verso l'aeroporto di Oslo, ma sono stati necessari anche alcuni voli interni.
Se vi serve aiuto contattatemi.





Trasporti:
Questo viaggio è decisamente itinerante. Abbiamo utilizzato il treno, il mitico postale dei fiordi, l'auto e qualche volo interno... Ogni parte del viaggio ha il un mezzo di trasporto più adatto. Tutto va organizzato "per benino" da casa, altrimenti correte il rischio di perdere molto tempo negli spostamenti e vi perderete la Norvegia!!!!
Se avete bisogno di aiuto, CONTATTATEMI.
Per l'affitto dell'auto, il mio consiglio è quello di prenotarla con questo motore di ricerca: loro ti garantiscono il prezzo più basso. Se poi trovate un'auto più economica o una soluzione diversa di trasporto, potete sempre cancellare la prenotazione GRAUITAMENTE fino a 48 ore prima!!!!!




Accomodations:
La Norvegia è uno dei paesi più cari che abbia mai visitato, forse il più caro. Se volete sistemazioni dignitose e con una buona posizione vi consiglio di prenotarle "per tempo"... Durante il nostro viaggio abbiamo incontrato un gruppo di un famosissimo tour operator e anche loro non erano riusiti a trovare hotel belli e centrali come i nostri!!  Una piccola soddisfazione per V2S!!!


Se vi serve qualche dritta: contattatemi.

Il tasto qui sotto, vi aiuterà a trovare l'hotel migliore per le vostre esigenze. Buona ricerca!!!





Pasti:
La cucina norvegese si basa su fantastici ingredienti locali come il granchio reale proveniente dal Mare di Barents, eccellente pesce come il merluzzo o l'halibut, la carne di agnello biologica del Lofoten. L'agnello e il pesce appaiono praticamente in tutti i menù, anche se con molte varietà regionali.
I piatti a base di agnello includono il fenalår, coscia d'agnello stagionata e speziata; il fårikål, un popolare piatto autunnale a base d'agnello bollito con verza e pepe in grani; e lo smalahove, testa di pecora sotto sale (oppure affummicata), una specialità tipica della Norvegia occidentale.
Altro re della cucina di questo paese è il tørrfisk (stoccafisso), ovvero merluzzo essiccato prodotto nelle isole Lofoten nella Norvegia del nord, e il rakfisk, pesce fermentato che viene consumato crudo.




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Il diario del viaggio:
Ecco finalmente l'ispirazione e il tempo per iniziare a scrivere qualcosa di questo viaggio.
Sono le cinque del mattino e io sono sveglio e all'erta sul ponte 5 della motonave Richard With. Ha iniziato a piovere da poco, ma la navigazione lungo la costa norvegese rimane decisamente suggestiva. Le ripide scogliere che finiscono in mare si alternano a prati smeraldo che corrono docili sui crinali. Ogni tanto una casetta, mi chiedo chi possa abitare qui. Ma partiamo dall'inizio.


Domenica 14 giugno

Questa volta sono davvero in tanti ad essersi uniti al viaggetto da 2 soldi. Il "passaparola" della mia avventura lungo i fiordi norvegesi si è sparso velocemente tra gli amici e i "followers" del sito. In molti si sono dimostrati interessati e oggi siamo in sei ad incontrarci all'aeroporto di Bergamo. Un'amica di Napoli invece, ci raggiungerà direttamente a Oslo con altro volo. Certo abbiamo fatto un bel gruppetto eterogeneo dai 15 agli oltre 70 anni.  Esperienze e caratteri diversi dovranno convivere per oltre sette giorni, chissà cosa succederà! Io sono positivo e fiducioso, sarà sicuramente un'esperienza ancora più forte e intensa, arricchita dal bagaglio di ognuno. Il volo arriva puntualissimo e riusciamo a salire sull'autobus, che parte prima del previsto. Ormai è mezzanotte, ma la copertura del cielo a squarci e il temporale appena passato, ci regalano il primo spettacolo dai colori fantastici.  Dritti in hotel e tutti a nanna, domani si inizia a scoprire la capitale.



Lunedì 15 giugno

Su grande richiesta di Daniela, la mamma e psichiatra del gruppo, ci spingiamo un po' fuori dal centro cittadino. Destinazione, il parco Vigeland. Questo scultore ebbe la massima autonomia nell'organizzare questo spazio monumentale completato nel 1944, un anno dopo la sua morte. Lo stile di questo scultore divide i critici e anche il nostro gruppetto. Ad essere sincero le sculture non sono un gran che, ma l'insieme della loro composizione e soprattutto, ciò che trasmettono non può lasciare indifferenti. A me hanno colpito soprattutto le sembianze di Ercoli irraggiungibili che l'artista ha voluto dare alle figure umane scolpite nella pietra. Anche le statue bronzee, di per se non eccezionali, completano l'insieme, anticipando i mastodonti marmorei. Le sculture sembrano vive e in movimento. Non sono quasi mai sole, spesso sono in gruppi anche numerosi. La famiglia e il vincolo parentale sono un fattore dominante. Per generare delle opere simili, quest'uomo non poteva che aver perso la mamma da giovane. Ce lo spiega la nostra psichiatra, l'avevo detto che ognuno avrebbe dato il proprio contributo alla perfetta riuscita del viaggio. Ora basta psicanalizzare artisti del passato, è ora di rientrare in hotel a prendere i bagagli. Siamo in anticipo, così riusciamo a fare un salto all'opera. La mia guida scrive così: "L'opera di Oslo sta all'utilizzo degli angoli, come quella di Sidney sta alla ricerca delle curve". Credo sia il modo più azzeccato per descrivere questo edificio e lo faccio subito mio. Questo capolavoro di sobrietà vuole ricordare le forme di un iceberg proprio davanti la città. Purtroppo, credo che questo edificio dia il massimo se ammirato da una certa distanza e soprattutto, arrivando dal mare. La grande hall invece, si rivela in tutto il suo splendore anche da vicino. Il contrasto tra il calore dalle lamelle di legno dello scalone e il freddo dell'acciaio e del vetro fa rimanere tutti con lo sguardo all'insù!



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È giunto il momento di lasciare Oslo e imbarcarci su quello che è considerato uno dei tratti ferroviari più belli del mondo, la linea Oslo-Bergen. Scopriamo ora chi erano tutti quei manifestanti visti prima fuori dalla stazione. Erano i lavoratori delle ferrovie norvegesi che scioperavano. Quasi tutti i treni sono cancellati, ma per fortuna il nostro è confermato, anche se con un'oretta di ritardo. Bazzichiamo un po' nella stazione ed Enrico, il super ingegnere "idroelettrico" del gruppo, riesce a comprare altro cibo. Quando sale sul treno ha più buste della spesa di una massaia di ritorno dal supermercato. Forse crede di dover affrontare la trans-siberiana e si "becca" gli sfottò di tutti, ma avrà presto la sua rivincita. Il viaggio infatti, dura più del previsto, accumuliamo altro ritardo e per fortuna che ci sono le provviste di Enrico... La notte scorsa non abbiamo dormito molto e, complice il lungo tempo passato a bordo, questo viaggio nel viaggio ci entusiasma solo in parte. Alcuni tratti del percorso sono davvero noiosi. Il momento più emozionante è quando arriviamo a toccare la quota della neve e ci ritroviamo catapultati in un paesaggio lunare fatto di ghiaccio, laghi grigiastri e roccia pura. Non c'è traccia di alberi e la vegetazione in genere è davvero spoglia.

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Martedì 17

Finalmente q
uesta sera, ci imbarcheremo sul famigerato Postale dei fiordi, ma nel frattempo abbiamo il tempo di scoprire Bergen. Questa cittadina, non a caso chiamata la porta dei fiordi, brulica di turisti sbarcati qui dalle numerose navi da crociera ormeggiate al porto. Il cielo grigio del mattino lascia nuovamente posto ad uno splendido sole. Riusciamo così a godere a pieno del panorama senza fine dal Floyen.
Il vecchio quartiere di Bryggen è meraviglioso e merita da solo la visita alla cittadina. Ricorda molto un Amsterdam antica. Qui è ancora tutto in legno ed è facile capire il perché molte città norvegesi del passato siano state distrutte dal fuoco. Il tanto osannato mercato del pesce, invece è un po' deludente. Si tratta solamente di qualche bancarella frequentata per lo più da turisti.
Finalmente è ora di imbarcarci sulla nave che avevamo già riconosciuto dal belvedere sulla collina. Wow che organizzazione, le nostre chiavi sono già pronte all'interno di buste che contengono tutte le informazioni della nave.  Briefing di sicurezza e tutti a bordo. Molliamo gli ormeggi in perfetto orario e salutiamo Bergen dal ponte esterno. Appena iniziamo la navigazione nel fiordo di Bergen inizio da subito a scattare decine di foto e filmare numerose scene. Mi rendo conto che sono davvero eccitato e che questo viaggio nel viaggio inizia a piacermi da subito. Alle nove c'è il benvenuto del comandante e poi tutti nella super stanza di Daniela per scolarci lo champagne "with the compliments of the Captain"... Daniela e sua figlia Sara hanno prenotato l'ultima cabina disponibile e hanno dovuto accontentarsi di una suite!!! Anche se c'è ancora tanta luce, è molto tardi e andiamo tutti a nanna. 



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Mercoledì 18


Non dormo molto, guardo spesso fuori dalla finestra della cabina e alle quattro e mezza circa decido di alzarmi. Voglio passare più tempo possibile sui ponti panoramici. Riposano tutti e sono l'unico ad aggirarmi per la nave a quest'ora. È una sensazione bellissima, non ha ancora albeggiato, ma il cielo è già chiaro. Ci fermiamo ad piccolo porticciolo, scende solo una ragazza mentre una signora le corre incontro. Intanto gli operai scaricano qualche pallet di merce, poi si richiudono i boccaporti e via di nuovo. È bello starsene qui ad assistere a questo spettacolo privato, senza nessuno intorno. È semplice capire quanto sia importante questa linea di navigazione per i norvegesi, in passato ancora più che ai nostri giorni. Quando, nel  1893, Richard With, un capitano di marina mercantile, accettò la sfida a nome di una piccola compagnia, nessuno aveva osato navigare in una regione così povera di fari.  A quel tempo ci volevano 3 settimane in estate e 5 mesi in inverno per raggiungere Hammerfest da Trondheim via terra. Questa compagnia prese il nome di Hurtigruten e noi oggi, stiamo navigando proprio sulla nave che porta il nome di quel mitico Comandante.
Finalmente sono le sette, apre la colazione e anche qualche altro passeggero si è svegliato. Faccio un prima colazione e poi di nuovo sul ponte a scattare foto. Questo spettacolo è senza fine. Nel frattempo si svegliano anche i miei compagni di viaggio e così posso fare una seconda colazione con loro.
La giornata scivola via con leggerezza mentre la nave entra ed esce dal famoso fiordo di Geiranger, dove incontriamo altre navi da crociera. Oggi gli spettacoli della natura si sono sprecati, i boschi di pini ogni tanto lasciano spazio a pareti di roccia che si tuffano a strapiombo nel mare del nord, rigate spesso da maestose cascate. Il tempo non è dei migliori, ma conferisce al panorama un fascino forse ancora più particolare. 
Il gruppo si sta affiatando e ci si inizia a divertire parecchio. La Richard With ripassa da Alesund e noi scendiamo per una veloce spesa al supermarket. Compriamo tutto il necessario per un altro ottimo aperitivo tutti assieme sul ponte. Questa sera abbiamo un nuovo "amico" con noi, un norvegese super ubriaco che ci tiene particolarmente a farci sapere le sue idee politiche... Sostiene di aver fatto la guerra, ma non ci convince molto, vista l'età. Per fortuna Franco , il nostro prof di latino parla un po' di tedesco e riesce a tenerlo a bada, mentre noi lo prendiamo in giro e gli scattiamo decine di fotografie. Per fortuna rimediamo almeno una birra gratis e ci facciamo ulteriori quattro risate... Dopo cena rimaniamo ancora ad ammirare il sole che scende sotto l'orizzonte per l'ultima volta. Da domani saremo sopra il circolo polare e il sole non tramonterà più. Questo è l'ultimo nostro tramonto norvegese.



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Giovedì 19


Un'altra notte a dormire poco. Le cose da vedere sono troppe. La nave naviga tra centinaia di isolette e il panorama mi ricorda quello delle Thousands Island nell'estuario del San Lorenzo, in Canada. Tante di queste isolette hanno solo due o tre piccole casette, mi chiedo come sia possibile vivere in un posto così isolato. Altra colazione tutti assieme e poi a preparare le valige. Oggi lasciamo il postale dei fiordi, ma solo per un giorno. Prenderemo un mezzo più veloce: l'aereo, e aspetteremo che il postale torni a prenderci alle isole Lofoten. Eh si, risaliremo proprio sulla Richard With domani sera.
Alle nove siamo già sull'autobus in direzione aeroporto, due brevi voletti, un veloce scalo intermedio con cambio di aereo e siamo sulle famose isole Lofoten. Lo spettacolo dall'alto è davvero fantastico. Se possibile la costa norvegese è ancora più bella dal cielo.
Appena arrivati troviamo le nostre auto ad aspettarci e via verso le Rorbuer che ci ospiteranno questa notte. Le famose casette rosse dei pescatori piacciono subito a tutti. La giornata è splendida, il trasferimento è filato liscio e il panorama delle Lofoten è li che ci aspetta. Siamo eccitatissimi e partiamo subito all'esplorazione dei tanti paesini disseminati su queste isole. Le Lofoten sono considerate le più belle isole della Scandinavia e dobbiamo ammettere che probabilmente è davvero così. Sono formate da numerose isole collegate da ponti e un paio di tunnel sottomarini. Il paesaggio non è mai monotono e cambia a seconda delle isole in cui ci si trova. Gli alti e aguzzi rilievi, che caratterizzano le isole più a nord, diradano dolcemente per lasciare spazio a ampi vallate man mano che ci si avvicina ad Ä: l'ultimo paese delle Lofoten, non a caso la lettera Ä è l'ultima dell'alfabeto norvegese. Qua e la si apre una vista stupenda, sbuca una spiaggia bianca o appare dal nulla qualche casetta di legno. Se venite in Norvegia non potete perdervi questo spettacolo.
Decidiamo di non rientrare troppo tardi, vogliamo prepararci ed uscire a cena in tempo per essere in spiaggia a guastarci il nostro primo sole di mezzanotte. La serata è leggermente nuvolosa e non godiamo a pieno dello spettacolo, ma avremo modo di rifarci nei prossimi giorno. In ogni caso, vedere la nostra stella scendere in cielo, arrancare, ma poi risalire maestosa senza sparire mai sotto l'orizzonte è forse lo spettacolo più emozionante dell'intero viaggio.
Oggi è stata una giornata davvero intensa, rientriamo verso le nostre casette pienamente soddisfatti e ci auguriamo una felice notte con gli occhi ancora emozionati.



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Venerdì 20


Un altro giorno alle Lofoten. Oggi ci spingeremo fino all'estremità più meridionale dell'arcipelago. Queste isole continuano ad essere una scoperta ad ogni chilometro. Vorremmo fermarci ogni minuto per scattare foto e goderci il panorama. Nel tardo pomeriggio arriviamo ad una spiaggia stupenda, che mi ricorda quelle della Graden Route in Sudafrica. È qui che ufficializzo la mia decisione di tornare su queste isole meravigliose.
Lasciare questo paradiso spiace a tutti, ma ormai è sera e dobbiamo rimbarcarci sull'Hurtigruten, beh non male come ripiego... Appena partiti il postale si "insinua" all'interno di un fiordo strettissimo e spettacolare: il famoso Trollsfiord. La nave sembra dover incastrarsi da un momento all'altro tra le pareti di roccia a strapiombo che, solo al fondo, si allargano leggermente per permetterci di fare inversione e tornare indietro. Assistere a questa manovra dal ponte esterno è una delle emozioni più forti del viaggio. Siamo su una grande nave, nel mezzo di un fiordo stretto e buio, è mezzanotte esatta, se guardiamo in alto si vede una vetta innevata illuminata dal sole e li di fianco c'è una cascata così vicina che sembra di poterla toccare. Negli occhi di ognuno c'è stupore e, al termine della virata, un applauso al comandante parte spontaneo. Ripercorriamo il fiordo in senso opposto e riprendiamo la navigazione verso nord. Tra le vette delle isole ecco che fa capolino il sole in tutto il suo splendore, questa volta non ci sono nubi e finalmente possiamo ammirare il sole di mezzanotte. Anche per oggi i nostri occhi hanno fatto il pieno di immagini indimenticabili e anche gli ultimi di noi, ancora incollati alle finestre, si ritirano nelle cabine.


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Sabato 21


Quest'avventura è iniziata solo da pochi giorni, ma ci sembra già un tempo lunghissimo. Come sempre mi succede quando viaggio, la percezione del tempo è completamente sfalsata. Attendere tutte le sere la mezzanotte, svegliarsi quando è ancora notte e i chilometri percorsi in questi due giorni hanno messo a dura prova la mia resistenza. Questa mattina dormo un pochino di più e finalmente mi ritrovo a colazione in contemporanea con tutti i miei compagni di viaggio.
Purtroppo anche l'esperienza di navigazione tra i fiordi sta per giungere al termine. Mi sono ripromesso di tornare in inverno, deve essere una sensazione completamente diversa, navigare quasi sempre di notte in un paesaggio completamente bianco.
Oggi fa più caldo del solito e ci godiamo le ultime ore di navigazione comodamente sdraiati sui lettini sul ponte esterno. Tromso inizia a profilarsi all'orizzonte, è ora di scendere per prepararsi a sbarcare, ma le emozioni di oggi non sono finite. A Tromso, proprio oggi, si corre la maratona del sole di mezzanotte, la maratona più a nord del mondo... Daniela, Sara ed Enrico si sono già iscritti da tempo e, da giorni stanno provando a convincermi. Gio e Franco si sono offerti di fare da supporter, allenatori, portaborse, fotografi, tifosi e chi più ne ha più ne metta. A me non resta molto da fare, se non cedere e iscrivermi... Beh ad essere sinceri non correremo la vera maratona, ma solo la Fun Race di 4,2 kilometri!!!
Gio, è vero, Giovanni non ve l'ho ancora presentato. Che tipo! Non saprei come descriverlo, è il più "maturo tra noi", ma anche il più giovane e immaturo, è un grande viaggiatore, abituato un po' a tutti gli ambienti. Nella vita ha fatto un po' di tutto e ora si gode la pensione girovagando per il mondo a più non posso!! Con i suoi racconti e le sue esperienze anche lui contribuisce ad arricchire questa spedizione oltre il circolo polare.
Appena arrivati in hotel ci sistemiamo e scendiamo per le strade della frizzante città del nord. Tromso è in festa, tutto è pronto per la maratona: c'è la musica, gli speaker, gli stand degli sponsor, le bandiere colorate e decine di atleti che si preparano per le gare. Dopo una breve passeggiata per le strade del centro, andiamo a ritirare il necessario per la gara e ci prepariamo alla "fatica sportiva". Al momento del via siamo i primi sulla griglia di partenza, facciamo un casino impressionante, i giudici ci riprendono numerose volte intimandoci di non superare la linea del via. Insomma, ci siamo fatti riconoscere subito. Credo sia per questo che immediatamente dopo la gara uno degli speaker verrà ad intervistare proprio noi...
Lo so, quattro chilometri sono nulla per chi corre abitualmente, ma io non ho mai corso in vita mia, è uno sport che non mi ha mai attratto ed infatti ho fatto una fatica impressionante!! All'arrivo non sento più il cuore, ma sono contento e soddisfatto di aver partecipato a questo evento unico al mondo. Correre di sera sotto la luce del sole di mezzanotte per le strade di una città sopra il circolo polare artico è una sensazione da provare... Fortunatamente Sara, la più giovane del gruppo, è un'atleta e mi fa da coach e sostegno motivazionale durante tuta la gara. Alla fine tutto sommato non è andata male, ci abbiamo messo meno di 25 minuti.
L'ultima vera serata del viaggio trascorre via lenta tra la cena a base dell'onnipresente Bakalao e qualche drink, in attesa dell'ultima mezzanotte sopra i "67 di latitudine".  Domani mattina il volo sarà alle sei, quindi non ci resta molto da dormire, ma in fin dei conti è ancora giorno!!!!


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Domenica 22

Questa volta la sveglia è davvero devastante, ma è l'ultima fatica.  Volare a quest'ora ci permetterà di poter godere di un giorno quasi intero ad Oslo, prima di rientrare in Italia.
Alle nove del mattino stiamo già passeggiando nelle vie della capitale ancora addormentata. La giornata di oggi è dedicata a qualche visita culturale e all'ultimo shopping nei negozi del centro. Oslo è ricchissima di musei, impossibile visitarli tutti. Non sono un amante dei musei, preferisco vivere la città e avere un maggior contatto con le persone, ma alcuni sono davvero imperdibili. Non può di certo mancare la visita all'istituto del Nobel per la Pace, l'unico Nobel non consegnato a Stoccolma e alla galleria nazionale, con il più famoso degli urli di Munch.
All'interno dell'istituto per il Nobel ho provato la stessa sensazione provata nel palazzo dell'ONU di New York o a casa di Gandhi a Delhi. È impressionante come, in alcuni paesi, non troppo lontani da noi, possano esistere certe terribili situazioni... Non mi va di fare considerazioni a riguardo, ma il mio vivo consiglio è quello di visitare questa mostra. Ne uscirete un pochino cambiati e "ridimensionati". Crediamo sempre che i nostri problemi siano insormontabili e ce la prendiamo spesso per sciocchezze. Una delle cose che mi ha colpito maggiormente durante la visita è stata un murales che indicava tutto quello che le persone possono fare per portare la pace. Una scritta recitava semplicemente: "smile". Quante volte, prendendoci un po' meno sul serio e con un sorriso in più si potrebbe evitare un piccolo litigio quotidiano?? Ci aiuterebbe forse a capire che tutta l'importanza che diamo a noi stessi non vale molto più che "2 soldi"...
Finite tutte le nostre visite e comprata l'ennesima magliettina dell'Hard Rock, è giunta l'ora di tornare. Dopo una settimana di bel tempo, sole e solo qualche nuvola ecco la pioggia. Beh direi che abbiamo avuto un ottimo tempismo, o forse è la Norvegia che piange la nostra partenza... Mi è già successo ad Havana a gennaio, dopo tre settimane di sole, la pioggia ci salutava mentre ci recavamo all'aeroporto. Inizio sul serio a credere che i luoghi siano davvero tristi quando i viaggiatori da 2 soldi devono andar via...

Sulla via per l'aeroporto torna a splendere il sole. Il tragitto in pullman e poi il volo di rientro, mi lasciano il tempo di riflettere e fare le ultime considerazioni sul viaggio. Avrete sicuramente già sentito opinioni contrastanti e anche voi vi sarete fatti la vostra, ma un viaggio di gruppo è meglio o peggio di un viaggio in solitaria o con la propria dolce metà? Meglio viaggiare con amici o sconosciuti? Che dire, non c'è una risposta giusta e una sbagliata... Come in ogni cosa, ci sono aspetti positivi e negativi in ogni caso, ma quello che posso garantire, è che questo viaggio con queste persone è stato fantastico. Ognuno ha contribuito a modo suo, il gruppo si è affiatato perfettamente e vedere le diverse reazioni e il diverso modo di relazionarsi ai luoghi visitati e alle persone incontrate è l'aspetto che più mi affascina dei viaggi da 2 soldi a cui si aggiungono altre persone.

La Norvegia è un paese semplicemente magnifico, con la natura che alterna momenti in cui appare simile alle nostre Alpi, a momenti in cui stupisce e fa rimanere ad occhi aperti. I fiordi, le Lofoten, il sole di mezzanotte sono i ricordi più belli che mi porterò dietro da questa esperienza. Uno degli aspetti negativi di viaggiare è proprio la diminuzione della capacità di sorprendersi. Il paesaggio che ho davanti mi ricorda sempre più spesso qualche immagine di un viaggio precedente e mi stupisco sempre meno. La Norvegia però, mi ha fatto battere il cuore in almeno tre o quattro occasioni e se avrete la fortuna di venirci, sono sicuro succederà anche a voi.






Come sempre i miei viaggi da 2 soldi sono aperti a tutti e ho in mente di tornare in Norvegia quest'inverno per vedere questo stupendo paese con un clima completamente diverso...  Se vuoi unirti alla prossima avventura contattami.



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