L'Hanami: la fioritura dei ciliegi in Giappone.
Tutto quello che c'è da sapere.
In questo articolo vorrei raccontarvi qualcosa su questo avvenimento così importante per la cultura giapponese. Vi spiegherò il significato dei termini, vi racconterò le origini di questa festa e come viene vissuta in Giappone e nel mondo.
Ho avuto la fortuna di vivere l'Hanami in prima persona nel 2017. Sicuramente quest’anno sarà un Hanami diverso da tutti i precedenti, ma il suo insegnamento sarà lo stesso, anzi forse ora più utile che mai.
Significato delle parole.
Prima di tutto è utile capire il significato delle parole chiave relative all’Hanami.
Hanami è una parola che ha origine dai termini “Hana” (fiore) e “mi” (guardare). L’hanami quindi è la tradizionale usanza giapponese di godere della bellezza della fioritura primaverile degli alberi. Ormai si intende principalmente la fioritura degli alberi di ciliegio, che in lingua giapponese vengono chiamati sakura: l'hanami è quindi diventato sinonimo dell'ammirare il fiore di ciliegio. I sakura però non sono gli unici protagonisti dell’hanami. Infatti alcuni credono che questa usanza sia nata ammirando gli ume: gli alberi di prugne.
Il termine “yozakura” (ciliegio di notte) significa invece l’usanza di ammirare i sakura di notte appositamente illuminati con luci che ne esaltano la bellezza.
Con il termine kaika si indicano i primi boccioli in fiore. Da qui inizia poi il vero e proprio fenomeno della fioritura, che raggiunge il suo apice durante il mankai: quando la maggior parte degli alberi è in fiore.
Ho avuto la fortuna di vivere l'Hanami in prima persona nel 2017. Sicuramente quest’anno sarà un Hanami diverso da tutti i precedenti, ma il suo insegnamento sarà lo stesso, anzi forse ora più utile che mai.
Significato delle parole.
Prima di tutto è utile capire il significato delle parole chiave relative all’Hanami.
Hanami è una parola che ha origine dai termini “Hana” (fiore) e “mi” (guardare). L’hanami quindi è la tradizionale usanza giapponese di godere della bellezza della fioritura primaverile degli alberi. Ormai si intende principalmente la fioritura degli alberi di ciliegio, che in lingua giapponese vengono chiamati sakura: l'hanami è quindi diventato sinonimo dell'ammirare il fiore di ciliegio. I sakura però non sono gli unici protagonisti dell’hanami. Infatti alcuni credono che questa usanza sia nata ammirando gli ume: gli alberi di prugne.
Il termine “yozakura” (ciliegio di notte) significa invece l’usanza di ammirare i sakura di notte appositamente illuminati con luci che ne esaltano la bellezza.
Con il termine kaika si indicano i primi boccioli in fiore. Da qui inizia poi il vero e proprio fenomeno della fioritura, che raggiunge il suo apice durante il mankai: quando la maggior parte degli alberi è in fiore.
Il significato dell’hamani
La caratteristica principale del fiore di sakura è la bellezza accompagnata da altrettanta fragilità. Il sakura infatti fiorisce e sfiorisce in pochi giorni e nella tradizione giapponese rappresenta la caducità della vita, la sua fragilità. Da questa connotazione negativa però dobbiamo cogliere un insegnamento, per i giapponesi infatti l’hanami simboleggia la voglia di assaporare ogni piccolo istante della nostra effimera vita.
Le origini dell’hamani
L’hanami affonda le sue radici nel passato leggendario del Paese del Sol Levante, ma le sue origini non sono chiare. Esistono infatti diverse teorie.
Secondo il Nihon Shoki, il libro degli Annali del Giappone, questo rituale era praticato già nel III secolo dopo Cristo e le sue origini si perdono nel tempo.
Un’altra leggenda narra invece che fu il sacerdote En-no- Ozuno, nel VII secolo, a piantare gli alberi di ciliegio presso la città di Yoshino, lanciando una maledizione contro chiunque avesse osato abbatterli.
Secondo altri, l’hanami non sarebbe una tradizione autoctona, ma un’usanza importata dalla Cina, che all’epoca della dinastia Tang esercitava una notevole influenza culturale sul Giappone del periodo Nara (710-784). Inizialmente però l’hanami non si riferiva ai ciliegi, ma agli ume: gli alberi di prugne. Nel periodo successivo, sotto la dinastia Heian (794-1185), la corte giapponese si trasferì stabilmente a Kyoto. Proprio in quest’epoca, in virtù della loro sfolgorante bellezza, i sakura soppiantarono gli ume.
La parola hanami compare per la prima volta nel racconto Genji Monogatari (considerato il primo romanzo della storia), scritto dalla dama di corte Murasaki Shekibu intorno all’anno mille. In questo periodo, però, l’hanami era essenzialmente un rito elitario, che consisteva in una cerimonia in cui si beveva sake e si declamavano haiku (poesie) dedicate alla bellezza dei fiori di ciliegio. Vi prendevano parte nobili, dignitari di corte, samurai e poeti.
Solo nel periodo Edo (1603-1868) l’hanami si diffuse anche tra i ceti più bassi della popolazione, fino a divenire una vera e propria festa nazionale. Alla sua espansione contribuirono anche alcuni Shogun, che fecero piantare i ciliegi in molte zone del Paese.
Qualunque siano le sue origini e la sua storia, è sicuro che si tratti di un rito millenario ricco di fascino e intriso di simbolismo, in grado di plasmare l’intera cultura nipponica e di rappresentare perfettamente lo spirito e l’identità del popolo giapponese. L’hanami è stato celebrato nella letteratura, nella poesia e nella pittura, ma anche, in tempi più recenti, negli anime e nei manga.
La caratteristica principale del fiore di sakura è la bellezza accompagnata da altrettanta fragilità. Il sakura infatti fiorisce e sfiorisce in pochi giorni e nella tradizione giapponese rappresenta la caducità della vita, la sua fragilità. Da questa connotazione negativa però dobbiamo cogliere un insegnamento, per i giapponesi infatti l’hanami simboleggia la voglia di assaporare ogni piccolo istante della nostra effimera vita.
Le origini dell’hamani
L’hanami affonda le sue radici nel passato leggendario del Paese del Sol Levante, ma le sue origini non sono chiare. Esistono infatti diverse teorie.
Secondo il Nihon Shoki, il libro degli Annali del Giappone, questo rituale era praticato già nel III secolo dopo Cristo e le sue origini si perdono nel tempo.
Un’altra leggenda narra invece che fu il sacerdote En-no- Ozuno, nel VII secolo, a piantare gli alberi di ciliegio presso la città di Yoshino, lanciando una maledizione contro chiunque avesse osato abbatterli.
Secondo altri, l’hanami non sarebbe una tradizione autoctona, ma un’usanza importata dalla Cina, che all’epoca della dinastia Tang esercitava una notevole influenza culturale sul Giappone del periodo Nara (710-784). Inizialmente però l’hanami non si riferiva ai ciliegi, ma agli ume: gli alberi di prugne. Nel periodo successivo, sotto la dinastia Heian (794-1185), la corte giapponese si trasferì stabilmente a Kyoto. Proprio in quest’epoca, in virtù della loro sfolgorante bellezza, i sakura soppiantarono gli ume.
La parola hanami compare per la prima volta nel racconto Genji Monogatari (considerato il primo romanzo della storia), scritto dalla dama di corte Murasaki Shekibu intorno all’anno mille. In questo periodo, però, l’hanami era essenzialmente un rito elitario, che consisteva in una cerimonia in cui si beveva sake e si declamavano haiku (poesie) dedicate alla bellezza dei fiori di ciliegio. Vi prendevano parte nobili, dignitari di corte, samurai e poeti.
Solo nel periodo Edo (1603-1868) l’hanami si diffuse anche tra i ceti più bassi della popolazione, fino a divenire una vera e propria festa nazionale. Alla sua espansione contribuirono anche alcuni Shogun, che fecero piantare i ciliegi in molte zone del Paese.
Qualunque siano le sue origini e la sua storia, è sicuro che si tratti di un rito millenario ricco di fascino e intriso di simbolismo, in grado di plasmare l’intera cultura nipponica e di rappresentare perfettamente lo spirito e l’identità del popolo giapponese. L’hanami è stato celebrato nella letteratura, nella poesia e nella pittura, ma anche, in tempi più recenti, negli anime e nei manga.
L’Hanami oggi
Questa antica tradizione sopravvive alla modernità ed è oggi forse più sentita che mai. Nell’odierna società giapponese, estremamente frenetica e ipertecnologica, è sorprendente osservare centinaia di migliaia di persone che si spostano verso le sessanta località più famose per fermarsi a contemplare i sakura in fiore.
I giapponesi ammirano le fioritura nei parchi, mentre consumano un sostanzioso picnic all'ombra dei sakura in fiore. Per il picnic viene usato un ampio telo plastificato, o teli occhiellati, di colore azzurro e vengono preparati degli alimenti dedicati, come ad esempio gli Hanami-Dango o i Sakura-Mochi. I primi sono polpettine di mochi (un dolce a base di farina di riso) ripiene di marmellata di fagioli rossi che, in occasione dell’hanami, vengono infilzate su uno spiedino con una sequenza di colori rimanda alla primavera: il rosa, il bianco e il verde.
I sakura-mochi sono invece, polpettine di riso e pasta di fagioli rossi avvolti in una foglia salata di ciliegio.
Questa antica tradizione sopravvive alla modernità ed è oggi forse più sentita che mai. Nell’odierna società giapponese, estremamente frenetica e ipertecnologica, è sorprendente osservare centinaia di migliaia di persone che si spostano verso le sessanta località più famose per fermarsi a contemplare i sakura in fiore.
I giapponesi ammirano le fioritura nei parchi, mentre consumano un sostanzioso picnic all'ombra dei sakura in fiore. Per il picnic viene usato un ampio telo plastificato, o teli occhiellati, di colore azzurro e vengono preparati degli alimenti dedicati, come ad esempio gli Hanami-Dango o i Sakura-Mochi. I primi sono polpettine di mochi (un dolce a base di farina di riso) ripiene di marmellata di fagioli rossi che, in occasione dell’hanami, vengono infilzate su uno spiedino con una sequenza di colori rimanda alla primavera: il rosa, il bianco e il verde.
I sakura-mochi sono invece, polpettine di riso e pasta di fagioli rossi avvolti in una foglia salata di ciliegio.
Quando ammirare l’hamani
Lo spettacolo dei sakura in fiore si svolge in gran parte della primavera in Giappone. Si può ammirare da fine marzo nel Kyushu (la regione di Okinawa) dove le temperature si fanno gradevoli già ad inizio primavera, fino a inizio maggio nell’Hokkaido, a nord del paese.
L’inizio e la durata della fioritura oltre che essere influenzati dalla posizione geografica risentono anche dei fattori metereologici. Il vento, la pioggia e la temperatura possono anticipare o posticipare la fioritura e allungare o accorciare la stagione dei fiori di ciliegio.
Ovviamente i giapponesi sono precisi e previdenti: esiste un sito per le previsioni della fioritura: il Cherry Blossom Forecast. Sul sito trovate aggiornamenti costanti sulle previsioni della fioritura.
Lo spettacolo dei sakura in fiore si svolge in gran parte della primavera in Giappone. Si può ammirare da fine marzo nel Kyushu (la regione di Okinawa) dove le temperature si fanno gradevoli già ad inizio primavera, fino a inizio maggio nell’Hokkaido, a nord del paese.
L’inizio e la durata della fioritura oltre che essere influenzati dalla posizione geografica risentono anche dei fattori metereologici. Il vento, la pioggia e la temperatura possono anticipare o posticipare la fioritura e allungare o accorciare la stagione dei fiori di ciliegio.
Ovviamente i giapponesi sono precisi e previdenti: esiste un sito per le previsioni della fioritura: il Cherry Blossom Forecast. Sul sito trovate aggiornamenti costanti sulle previsioni della fioritura.
Dove assistere all’Hamani
Come ho scritto, l’hanami è uno spettacolo visibile in tutto il Giappone, ma ci sono alcuni luoghi con un un fascino particolare, Eccone alcuni:
Il Parco di Ueno a Tokyo: con al suo interno alcuni templi del XVII secolo.
Il parco Maruyama a Kyoto: celebre soprattutto per lo shidarezakura, ovvero il ciliegio piangente. È una varietà di ciliegio unica al mondo.
Come ho scritto, l’hanami è uno spettacolo visibile in tutto il Giappone, ma ci sono alcuni luoghi con un un fascino particolare, Eccone alcuni:
Il Parco di Ueno a Tokyo: con al suo interno alcuni templi del XVII secolo.
Il parco Maruyama a Kyoto: celebre soprattutto per lo shidarezakura, ovvero il ciliegio piangente. È una varietà di ciliegio unica al mondo.
Il Castello di Himeji (prefettura di Hyōgo): considerato il castello simbolo del Giappone.
Il Castello di Hirosaki (prefettura di Aomori): famoso per il festival Hirosaki Sakura Matsuri, che celebra la fioritura dei 2,600 ciliegi del parco.
Il monte Yoshino (prefettura di Nara): sulle cui pendici sono stati piantati più di 100 mila ciliegi.
Il Monte Fuji (Prefettura di Shizouka): il re del Giappone.
Il luogo migliore dove ammirare lo yozakura (i sakura di notte) è il quartiere di Nakameguro a Tokyo. I ciliegi qui crescono sulle sponde dei canali e la sera vengono appositamente illuminati. I negozi e i locali vendono tutto a tema hanami, dai dolcetti ai gadget.
A Miharu, nella Prefettura di Fukushima, si trova il ciliegio più vecchio del mondo: il Miharu Takizakura, considerato da molti, malgrado i suoi mille anni, il ciliegio più bello del Giappone.
Il Castello di Hirosaki (prefettura di Aomori): famoso per il festival Hirosaki Sakura Matsuri, che celebra la fioritura dei 2,600 ciliegi del parco.
Il monte Yoshino (prefettura di Nara): sulle cui pendici sono stati piantati più di 100 mila ciliegi.
Il Monte Fuji (Prefettura di Shizouka): il re del Giappone.
Il luogo migliore dove ammirare lo yozakura (i sakura di notte) è il quartiere di Nakameguro a Tokyo. I ciliegi qui crescono sulle sponde dei canali e la sera vengono appositamente illuminati. I negozi e i locali vendono tutto a tema hanami, dai dolcetti ai gadget.
A Miharu, nella Prefettura di Fukushima, si trova il ciliegio più vecchio del mondo: il Miharu Takizakura, considerato da molti, malgrado i suoi mille anni, il ciliegio più bello del Giappone.
La tradizione dell’hanami ha riscontrato molto successo anche fuori dai confini del Giappone. Oggi è possibile ammirare i sakura in fiore in Svezia (nel parco Kungstradgarden, a Stoccolma), in Finlandia (nel Roihuvuori Cherry Tree Park a Helsinki), in Danimarca (nel giardino botanico di Copenaghen), in Spagna (nella Valle del Jerte in Estremadura), in Germania (sulla Heertrasse di Bonn e nel castello di Schwetzingen), e in diversi Stati degli USA, soprattutto a Brooklyn (giardino botanico) e Washington D.C. (lago Tidal Basin), oltre a molte località del Sud-Est asiatico.
In Italia è possibile celebrare l'hanami sulla Collina dei Ciliegi a Milano e nel quartiere romano dell'EUR.
La collina dei ciliegi è una piccola collina alta circa 25 metri che presenta circa 6 mila arbusti con diverse varietà di ciliegi da fiore.
A Roma invece i l’hanami si può ammirare al Parco Centrale del Lago all'EUR. Nel 1959 infatti, il primo ministro giapponese Nobusuke Kishi, in visita ufficiale in Italia, donò a Roma a nome del proprio governo numerosi sakura, piantati proprio nel parco dell'EUR su quella che oggi prende il nome di Passeggiata del Giappone.
In Italia è possibile celebrare l'hanami sulla Collina dei Ciliegi a Milano e nel quartiere romano dell'EUR.
La collina dei ciliegi è una piccola collina alta circa 25 metri che presenta circa 6 mila arbusti con diverse varietà di ciliegi da fiore.
A Roma invece i l’hanami si può ammirare al Parco Centrale del Lago all'EUR. Nel 1959 infatti, il primo ministro giapponese Nobusuke Kishi, in visita ufficiale in Italia, donò a Roma a nome del proprio governo numerosi sakura, piantati proprio nel parco dell'EUR su quella che oggi prende il nome di Passeggiata del Giappone.
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