#CALABRIAbatteCOVID
In questa pagina troverai tante idee e luoghi insoliti per una vacanza in Calabria per l'estate 2020.
La Calabria mette in campo una formazione insolita e stupisce tutti.
In attacco infatti schiera le sue montagne con due parchi incredibili dove poter scegliere tra innumerevoli trekking impegnativi e non: il Parco Nazionale della Sila e il Parco Nazionale del Pollino.
Le cime più alte sono comprese all’interno della Sila Grande, nella Sila Greca sono presenti molti centri storici, mentre la Sila Piccola è stata più volte nominata la Piccola Svizzera calabrese.
Il Parco nazionale del Pollino invece è il parco nazionale più grande d'Italia, condiviso da Calabria e Basilicata, le sue vette sono tra le più alte del sud d'Italia e sono coperte di neve per molti mesi dell'anno.
In attacco infatti schiera le sue montagne con due parchi incredibili dove poter scegliere tra innumerevoli trekking impegnativi e non: il Parco Nazionale della Sila e il Parco Nazionale del Pollino.
Le cime più alte sono comprese all’interno della Sila Grande, nella Sila Greca sono presenti molti centri storici, mentre la Sila Piccola è stata più volte nominata la Piccola Svizzera calabrese.
Il Parco nazionale del Pollino invece è il parco nazionale più grande d'Italia, condiviso da Calabria e Basilicata, le sue vette sono tra le più alte del sud d'Italia e sono coperte di neve per molti mesi dell'anno.
Ad aiutare le vette più alte la Calabria dispone due tra le sue passeggiate nella natura più belle.
Nelle viscere del Monte San Marco natura, geologia e archeologia si fondono in uno spettacolo che risale a 250 milioni di anni fa. Oltre ad essere un luogo di grande importanza naturalistica e geologica, la Grotte di Sant’Angelo è una meta ideale anche dal punto di vista archeologico. Qui infatti la presenza dell’uomo è dimostrata fin dalla Preistoria e nelle grotte è stata rinvenuta la più antica forma di scrittura mai realizzata in Italia.
Il Sentiero del Brigante è un cammino che si snoda per oltre 100km sulle tracce di ribelli, briganti e fuggitivi di ogni epoca in un contesto di grande interesse naturalistico tra foreste rigogliose, torrenti impetuosi, placidi ruscelli, cascate e paesaggi che vanno da quelli alpestri ai mediterranei.
Nelle viscere del Monte San Marco natura, geologia e archeologia si fondono in uno spettacolo che risale a 250 milioni di anni fa. Oltre ad essere un luogo di grande importanza naturalistica e geologica, la Grotte di Sant’Angelo è una meta ideale anche dal punto di vista archeologico. Qui infatti la presenza dell’uomo è dimostrata fin dalla Preistoria e nelle grotte è stata rinvenuta la più antica forma di scrittura mai realizzata in Italia.
Il Sentiero del Brigante è un cammino che si snoda per oltre 100km sulle tracce di ribelli, briganti e fuggitivi di ogni epoca in un contesto di grande interesse naturalistico tra foreste rigogliose, torrenti impetuosi, placidi ruscelli, cascate e paesaggi che vanno da quelli alpestri ai mediterranei.
Terminate le camminate nella natura è il momento di un po’ di cultura di cui questa terra è permeata sin dai tempi della Magna Grecia.
Come non nominare i Bronzi di Riace: la coppia di antiche statue greche, tra le poche bronzee di quel periodo ad essere giunte fino a noi. “Il Giovane e il Vecchio” sono diventati famosi in tutto il mondo per la definizione dei dettagli, ma pochi sanno che l’analisi chimica ha dimostrato che le statue erano colorate.
Risale invece all’epoca bizantina la Cattolica di Stilo: una piccola chiesa a pianta centrale di forma quadrata arroccata alle falde del monte Consolino da cui si gode di un fantastico panorama sui uno dei borghi più belli d’Italia. Il suo nome deriva probabilmente dal greco “Katholikon” che indica il luogo di culto di un complesso monastico.
Come non nominare i Bronzi di Riace: la coppia di antiche statue greche, tra le poche bronzee di quel periodo ad essere giunte fino a noi. “Il Giovane e il Vecchio” sono diventati famosi in tutto il mondo per la definizione dei dettagli, ma pochi sanno che l’analisi chimica ha dimostrato che le statue erano colorate.
Risale invece all’epoca bizantina la Cattolica di Stilo: una piccola chiesa a pianta centrale di forma quadrata arroccata alle falde del monte Consolino da cui si gode di un fantastico panorama sui uno dei borghi più belli d’Italia. Il suo nome deriva probabilmente dal greco “Katholikon” che indica il luogo di culto di un complesso monastico.
In centro campo tutto ruota intorno al mare: la Calabria punta su alcune tra le spiagge immancabili di questa regione anche se la scelta non è stata facile.
Tropea: la famosissima “perla del Tirreno” fondata secondo la leggenda da Ercole durante i suoi viaggi con gli Argonauti e secondo gli studiosi da Scipione l’Africano di ritorno dalla conquista di Cartagine. Oltre ad essere un borgo fantastico, possiede spiagge attrezzate e non, tra le più suggestive d’Italia proprio grazie alla loro posizione sotto la rocca del paese.
Certamente suggestiva e con una marcia in più data dal castello sullo sfondo è la spiaggia di Le Castella collocata nel cuore dell'Area Marina Protetta "Capo Rizzuto".
La terza spiaggia messa in campo è la spiaggia dell’Arcomagno di San Nicola Arcella dove le rocce creano uno spettacolo mozzafiato. Deve il suo nome all'imponente arco in pietra plasmata dall'attività erosiva del mare che delimita la piccola baia circondata dalla fitta vegetazione.
Tropea: la famosissima “perla del Tirreno” fondata secondo la leggenda da Ercole durante i suoi viaggi con gli Argonauti e secondo gli studiosi da Scipione l’Africano di ritorno dalla conquista di Cartagine. Oltre ad essere un borgo fantastico, possiede spiagge attrezzate e non, tra le più suggestive d’Italia proprio grazie alla loro posizione sotto la rocca del paese.
Certamente suggestiva e con una marcia in più data dal castello sullo sfondo è la spiaggia di Le Castella collocata nel cuore dell'Area Marina Protetta "Capo Rizzuto".
La terza spiaggia messa in campo è la spiaggia dell’Arcomagno di San Nicola Arcella dove le rocce creano uno spettacolo mozzafiato. Deve il suo nome all'imponente arco in pietra plasmata dall'attività erosiva del mare che delimita la piccola baia circondata dalla fitta vegetazione.
Praticamente impossibile scegliere quali borghi schierare in difesa, la Calabria è una delle regioni con il maggior numero di borghi eletti tra “i più belli d’Italia”.
In porta Gerace chiamata con svariati nomi che ne celebrano le qualità. Visto il grande numero di splendide Chiese e i tesori d’arte nascosti all’interno di monasteri, conventi e edifici religiosi è stata spesso definita come “la Città dalle 100 Chiese” o “La Gerusalemme dello Jonio”. In antichità veniva chiamata “città bella, grande e illustre”, mentre oggi viene spesso soprannominata “la Piccola Firenze del Sud”.
Il piccolo borgo di pescatori di Chianalea è invece chiamato “la piccola Venezia del sud”. Le abitazioni costruite sugli scogli e separate da piccole insenature di mare sembrano sospese tra l’acqua e il tempo che qui sembra essersi fermato.
In porta Gerace chiamata con svariati nomi che ne celebrano le qualità. Visto il grande numero di splendide Chiese e i tesori d’arte nascosti all’interno di monasteri, conventi e edifici religiosi è stata spesso definita come “la Città dalle 100 Chiese” o “La Gerusalemme dello Jonio”. In antichità veniva chiamata “città bella, grande e illustre”, mentre oggi viene spesso soprannominata “la Piccola Firenze del Sud”.
Il piccolo borgo di pescatori di Chianalea è invece chiamato “la piccola Venezia del sud”. Le abitazioni costruite sugli scogli e separate da piccole insenature di mare sembrano sospese tra l’acqua e il tempo che qui sembra essersi fermato.
Storia e leggenda avvolgono anche il Borgo di Pentedattilo chiamato la piccola Cappadocia di Calabria. Anche se il borgo è abbandonato dagli anni ‘60 a causa dell’instabilità della montagna che lo ospita, oggi molte abitazioni sono state trasformate in botteghe tipiche e tanti piccoli negozi hanno aperto all’interno degli edifici abbandonati.
A soli 20 km dalla costa jonica, ma a 450 metri di altitudine, arroccata su uno sperone di arenaria che domina la valle del Ferro, ai piedi del Parco del Pollino, in un contesto paesaggistico molto suggestivo sorge la “cittadella inespugnabile” di Oriolo.
A soli 20 km dalla costa jonica, ma a 450 metri di altitudine, arroccata su uno sperone di arenaria che domina la valle del Ferro, ai piedi del Parco del Pollino, in un contesto paesaggistico molto suggestivo sorge la “cittadella inespugnabile” di Oriolo.
Per festeggiare il gol della Calabria contro il covid preparatevi ad una scorpacciata non troppo leggera, degna dell’ospitalità calabrese. Certamente conoscete tipicità come il famoso panino con pesce spada, o la ‘nduja, ma perché non assaggiare anche la sardella: chiamata anche rosamarina o caviale dei poveri e i pipi chini i peperoni tondi ripieni di mollica.
Per accompagnare il pranzo un buon Cirò e per meditare in poltrona assieme a zio Nino un bicchiere di Greco di Bianco: l’ottimo passito calabrese
Per accompagnare il pranzo un buon Cirò e per meditare in poltrona assieme a zio Nino un bicchiere di Greco di Bianco: l’ottimo passito calabrese